Salmo 6
... il Signore ha udito la voce del mio pianto. Il Signore ha ascoltato la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera" (v.6).
L’anima è profondamente angosciata (vv.1-3,5-7)
Lontani dal Signore, in assenza della Sua luce, si è presi da spaventi, dal terrore della morte. Ci si sente sotto l’ira e il castigo di Dio.
Certamente Davide vive una grossa sofferenza fisica, ma ciò che più gli procura dolore è l’assenza della presenza del Signore. Da qui il suo appello: “Ritorna, o Signore” (v.4).
A che servono, in questo caso le preghiere, e tutte quelle richiesta che sono soltanto espressioni di una religiosa esteriore sterile?
Manca la comunione con Dio (v.4)
Il vero credente ha bisogno della comunione con Dio e soffre terribilmente quando smarrisce la presenza del Signore. Solo la presenza del Signore può riportare in noi una profonda fiducia in Dio. Solo allora il credente ha la certezza di essere ascoltato e di essere accolto da Colui che siede sul trono. Solo dopo aver realizzata quest’intimità possiamo dire: “Il Signore ha udito”!
Dio è misericordioso (vv.4b,8-9)
A un tratto si verifica un improvviso e risolutivo cambiamento: “Il Signore accoglie la mia preghiera”!
Certamente, ravvedimento, giuste attitudini, una vita vissuta giorno per giorno con applicazione e intelligenza, sono graditi davanti a Dio, e la fede manifestata fa muovere il braccio del Signore. Ma mai, il nostro massimo impegno personale ci porterà la soluzione. Dobbiamo affidarci alla misericordia di Dio. La risposta di Dio non arrivò perché vi fosse qualcosa di nobile, di meritevole, in Davide, ma perché è nel carattere di Dio la volontà di riscattare la nostra vita, di liberare le anime nostre.
Che meraviglia, quanto amore, noi eleviamo le nostre misere preghiere a Dio, ed Egli ci accorda udienza e accetta misericordiosamente le nostre suppliche. Possiamo avere la certezza che Egli ha accolto la nostra preghiera, vi porrà mente e la accorderà nei modi e tempi che la Sua amorevole sapienza giudicherà più opportuni.
Tante volte, i nostri nemici non mostrano pietà, tutt’altro, ma Dio non ignora il nostro grido. Essi mettono a volte in ridicolo le nostre suppliche al Signore, ma Dio è sensibile alle nostre lacrime (Cfr. Salmo 42:3,10). Egli riceve la nostra preghiera, e un misero peccatore riceve accoglienza al cospetto del Re dei re!
Conclusione
Ogni preghiera deve spingerci a questo punto: affidarci alla Sua misericordia. E poi sappiamo attendere finchè, nonostante le nostre miserie umane, risplenda all’improvviso per noi la luce della fede che Dio dona sempre a chiunque si “apre” a Lui. Allora insieme a Davide potremo esclamare: “Il Signore ha udito.... il Signore ha ascoltato... il Signore accoglie la mia preghiera”.
“Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati” (Matteo 5:4).
V.M
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